Coldiretti: ”2pizze su 3 in pizzeria con ingredienti (da brivido): cagliate balcaniche pomodori cinesi e olio schifoso”

La pizza ottenuta con ingredienti stranieri almeno in due casi su tre. Dentro la pizza e sulla pizza a ‘guarnizione’ – denuncia Coldiretti – finiscono mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall’Est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale.

PIZZERIE - 600

Anche per salvaguardare uno dei prodotti simbolo del tricolore a tavola, Coldiretti sostiene l’iscrizione dell'”arte della pizza napoletana” nella lista Unesco dei patrimoni immateriali dell’umanità e tutelarne così l’identità. “Vogliamo fare definitivamente chiarezza – spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana – sull’origine italiana degli ingredienti e sulle modalità di preparazione per garantire le condizioni igienico e sanitarie ottimali. E’ per questo che sosterremo il riconoscimento internazionale della pizza napoletana di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell’identita’”.

Secondo una recente indagine gli italiani consumano quasi 3miliardi di pizze l’anno: “Significa che, per la regola dei numeri, quasi 2 miliardi di pizze sono ottenute con ingredienti di provenienza e origine poco chiara. Garantire e tutelare la vera pizza italiana significa dare anche una risposta in termini economici alla filiera di questo piatto geniale; una prospettiva che oggi è chiusa dalle importazioni di prodotti stranieri”.

In Italia – spiega Coldiretti – sono stati importati nel 2013 ben 481 milioni di chili di olio di oliva e sansa, oltre 80milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 105 milioni di chili di concentrato di pomodoro dei quali 58 milioni dagli Usa e 29 milioni dalla Cina e 3,6 miliardi di chili di grano tenero con una tendenza all’aumento del 20% nei primi due mesi del 2014. “Un fiume di materia prima che ha purtroppo compromesso notevolmente l’originalità tricolore del prodotto servito nelle pizzerie:  per difendere e il nostro made in Italy c’è una sola strada: garantire con etichette chiare la provenienza degli ingredienti utilizzati”.

L’adesione della Coldiretti alla campagna accompagna la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, per garantire pizze realizzate a regola d’arte con prodotti genuini e provenienti esclusivamente dall’agricoltura italiana e combattere anche l’agropirateria internazionale.

“Il riconoscimento dell’Unesco avrebbe un valore straordinario per l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale. E’ chiaro che garantire l’origine nazionale degli ingredienti  e le modalità di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia, ma anche la sua distintività nei confronti della concorrenza sleale”.

Redazione MilanoFonte

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