Lavoro, l’FMI gela l’Italia: “Necessari 20 anni per tornare a livelli pre-crisi”

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Nel rapporto sull’Eurozona del Fondo Monetario Internazionale si legge che l’Italia sta emergendo da tre anni di recessione, ma “senza una significativa accelerazione della crescita, la disoccupazione resterà alta ancora per tanto tempo”. “Senza una significativa accelerazione della crescita, ci vorranno 10 anni alla Spagna e quasi 20 anni a Portogallo e Italia per ridurre il tasso di disoccupazione ai livelli pre-crisi”. 

E’ quanto sottolinea il Fondo monetario internazionale in un rapporto sull’Eurozona, nel quale viene sottolineato  che la disoccupazione nell’area euro è “alta” e “probabilmente lo resterà ancora per qualche tempo”. Il tasso di disoccupazione, spiega l’Fmi, “è atteso rimanere più alto che durante la crisi in Italia”. Nel nostro paese in particolare, si stima che il “tasso naturale di disoccupazione” – definito come il tasso di disoccupazione a inflazione stabile (Nairu) – “resti più alto di quello visto durante la crisi”.

L’alto tasso di disoccupazione giovanile nell’Eurozona potrebbe deteriorare il potenziale del capitale umano e creare una ‘lost generation’. È quanto si legge nel rapporto. “Nonostante i recenti miglioramenti – sottolinea il Fondo – il tasso di disoccupazione rimane sopra l’11% nell’area euro e vicino al 25% in Grecia e Spagna. La quota di disoccupazione di lungo termine continua ad aumentare,  accrescendo i rischi di un’erosione delle capacità”.

C’è però una buona notizia per l’Italia che, secondo l’Fmi, sta emergendo da tre anni di recessione. L’istituzione guidata da Christine Lagarde sostiene che la ripresa “prosegue” ed evidenzia che tra le grandi economie dell’area euro, la Germania “continua a crescere leggermente sopra 1,5%”, la Spagna sta “recuperando energicamente”, e l’attività nel Paese “è ripresa all’inizio di quest’anno”. Il Fondo però raccomanda all’Italia di “aumentare l’efficienza del settore pubblico e migliorare quella della giustizia civile”.

Il nostro Paese dovrebbe anche “migliorare la flessibilità del mercato del lavoro e aumentare la CONDIVIDIconcorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi”. È necessario, secondo il Fmi, “adottare e attuare la prevista riforma della P.A, che dovrebbe includere riforme all’approvvigionamento dei servizi pubblici locali, delle gare pubbliche e della gestione delle risorse umane”.

Articolo a cura di Biagio ChiarielloFonte

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