Caso Volkswagen: il Governo chiede immediati chiarimenti al Gruppo tedesco

QUALITÀ DELL’ARIA – RICHIESTE INFORMAZIONI SULLE VETTURE VENDUTE IN ITALIA DALLA CASA AUTOMOBILISTICA, DOPO LE INDAGINI CONDOTTE IN U.S.A. SULLE DIFFORMITÀ TRA I VALORI EMISSIVI DEI VEICOLI DIESEL.

Caso Volkswagen - 600

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sul sito istituzionale, dà notizia della lettera datata 22 settembre 2015 inviata dal Ministro all’amministratore delegato e direttore generale di Volkswagen Group Italia Massimo Nordio.

Nella missiva, Gian Luca Galletti chiede informazioni sulle vetture vendute nel mercato italiano dalla nota casa automobilistica, dopo le indagini condotte dall’Agenzia federale Usa sulle difformità tra i valori emissivi dei veicoli diesel immessi sul mercato statunitense e quelli prodotti effettivamente su strada. “Ho appreso con preoccupazione le risultanze delle indagini – scrive Galletti – e le chiedo di volermi fornire elementi oggettivi che nelle autovetture commercializzate in Italia non siano stati installati accorgimenti tecnici analoghi volti ad alterare i dati emissivi da test rispetto alla realtà”.

Il Ministro, che ricorda l’incidenza di questi profili sulla qualità dell’aria e sul clima, fa riferimento nella lettera alla decisione assunta dall’azienda di bloccare le vendite delle auto sul mercato Usa e ritirare di quelle già commercializzate, chiedendo al gruppo, “qualora necessario, di assumere analoghe iniziative già intraprese per il mercato americano anche a tutela dei consumatori italiani che hanno fatto affidamento sul marchio Volkswagen”.

In relazione alle notizie emerse sul caso Volkswagen, si è immediatamente mosso anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, interpellando sull’accaduto, sia il KBA, Kraftfahrt-Bundesamt, soggetto terzo, il maggiore omologatore delle auto in questione, sia il costruttore. Il MIT chiede di conoscere se il medesimo illecito, avvenuto negli Usa dove vigono però regole differenti per la omologazione, risulti essere praticato su omologazioni della stessa autorità tedesca per l’Europa e se i veicoli sono stati commercializzati in Italia. Nella lettera rivolta al KBA si esprime “preoccupazione in merito all’accaduto, in relazione alla protezione dell’ambiente ed alle possibili ripercussioni sul sistema di omologazione dei veicoli, vigente nell’Unione europea”.

Si chiede quindi conto “se le anomalie riscontrate possano riguardare anche veicoli omologati e commercializzati nel territorio dell’Unione”. In questo caso si chiede, come Ministero, di “acquisire i risultati dei controlli di conformità che il KBA vorrà effettuare, a tutela dell’ambiente e della qualità dei prodotti omologati per il mercato dell’Unione”.

SCHEDA

La certificazione della rispondenza delle omologazioni dei veicoli, ed in queste ricomprese le verifiche della rispondenza alle emissioni inquinanti, sono emesse sulla base della norma comunitaria – obbligatoria – Direttiva Quadro 2007/46 inerenti le procedure e le verifiche di tutti i veicoli. Ogni Stato della Comunità Europea rilascia i certificati di omologazione sulla base delle verifiche condotte sulle diverse tipologie di veicoli di ciascun costruttore che lo richieda.

Nel caso specifico del costruttore Audi-Volkswagen le omologazioni sono rilasciate nella maggioranza dei casi dal KBA – autorità tedesca di certificazione. La stessa Direttiva quadro obbliga tutti gli Stati Membri ad immatricolare qualsiasi tipo di veicolo e marca che abbia un certificato valido rilasciato da un qualsiasi paese, senza ulteriori controlli preventivi.

Per saperne di più: vai al link sull’inquinamento atmosferico

Fonte: Ministero dell’Ambiente e M.I.T.

Moreno Morando (23 settembre 2015)

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