Import pomodori dalla Cina aumentato del 520%, Coldiretti lancia l’allarme

Le importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina sono aumentate del 520% ed entro la fine dell’anno potrebbero raggiungere 90 milioni di chilogrammi, pari a circa il 10% della produzione nazionale: lo rileva la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre 2015, lanciando l’allarme sui rischi legati alla mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza.

Pomodori - 500

Concentrato di pomodoro privo di etichetta – “Dalla Cina – rileva la Coldiretti in una nota – si sta assistendo ad un crescendo di navi che sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato di pomodoro da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro”.

La Coldiretti osserva inoltre che la “maggioranza degli sbarchi avviene nel porto di Salerno, in Campania, come evidenziato dal rapporto Agromafie”, elaborato dall’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura, con Eurispes e la stessa Coldiretti.

Coldiretti chiede maggiore trasparenza – Per la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti questo commercio “va reso trasparente, con l’obbligo ad indicare in etichetta l’origine degli alimenti”. Un obbligo, osserva, che “attualmente vale in Italia solo per la passata di pomodoro ma non per il concentrato o per i sughi pronti”.

Per il presidente, Roberto Moncalvo, “in un momento di difficoltà economica va portato sul mercato il valore aggiunto della trasparenza, con l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per tutti i prodotti alimentari”.

TISCALI

Fonte  4 ottobre 2015

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