Migranti, Coisp alla Boldrini: solidarietà non è ignorare i diritti di chi accoglie

Il COISP  (Sindacato Indipendente di Polizia) dopo le parole della Boldrini oggi a Venezia: “E’ vero, la sicurezza è un diritto di tutti, anche di chi accoglie. La vera inclusione richiede il rispetto di regole e leggi da parte di chiunque,  senza alibi”.
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“E’ vero, la sicurezza è un diritto di tutti. Soprattutto di chi accoglie e lo fa sulla base di principi e sentimenti di solidarietà che non possono sottostare all’oltraggio della violenza e della mancanza di rispetto! La vera inclusione può derivare solo ed unicamente dal rispetto di regole e leggi e pacifica convivenza da parte di tutti, senza alibi per nessuno. Fuggire dall’inferno non può significare avere carta bianca nei territori in cui si arriva chiedendo asilo, non può significare pretendere senza umiltà e senza comprendere le difficoltà di chi tende una mano a costo di sacrifici. Solidarietà non può voler dire passare sopra alle esigenze degli stessi cittadini di un Paese che sembra fare tutto  per tutti tranne che per loro”.

Questa la replica di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alle parole pronunciate da Laura Boldrini in occasione della sua visita al Ghetto ebraico di Venezia per le celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario dalla fondazione. La Presidente della Camera, ha voluto rimarcare in quella sede che: “Nella nostra società bisogna sapersi rispettare senza marginalizzare. La giornata di oggi ci ricorda che si può avere la propria religione e la propria identità senza per questo essere messi da parte, soffrire, sentirsi diversi. Dobbiamo conoscerci e rispettarci. La sicurezza è un diritto di tutti, anche per chi fugge dalla guerra e dalle persecuzioni. Chi chiede asilo e fugge dall’inferno va accolto, altrimenti faremmo un torto a noi stessi”.

Chi giunge in un Paese senza avere il benché minimo rispetto per la sua cultura, le sue leggi, i suoi cittadini vuole, fortemente, ‘mettersi da parte’. Dalla parte del torto, aggiungiamo. Mentre la Boldrini parla di questioni di principio,  nobili ma disancorate dalla realtà di certi fenomeni della nostra attualità, in Sardegna ancora centinaia di clandestini giunti in Italia da giorni rifiutano di farsi riconoscere e, anzi, molti di loro, anche in preoccupanti condizioni di salute, hanno fatto perdere ogni traccia, e adesso vagano come fantasmi senza nome e senza identità con grave pericolo per la salute propria e degli altri, italiani compresi e, ovviamente, compresi tutti gli Operatori che hanno avuto a che fare con loro per servizio senza adeguati mezzi di tutela.

Altrove ancora altri appartenenti alle Forze dell’Ordine faticano a sedare risse e rivolte, come in queste ore in Sicilia, di migranti che, come accade puntualmente, violano ripetutamente diverse leggi manifestando violentemente la propria insofferenza ed il proprio rifiuto per le regole e soprattutto per chi porta la divisa. In una settimana si è perso il conto dei colleghi finiti in ospedale a causa di aggressioni di immigrati e feriti anche gravemente. Ma quando la Boldrini dice che dobbiamo conoscerci e rispettarci,  esattamente, a chi si rivolge?”.

Fonte  30 marzo 2016

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