Mario Monti odia il popolo, anche quello inglese (vedi caso Brexit)

Roma, 18 giu – A Mario Monti l’idea che, nel 2016, ai popoli venga ancora chiesto di votare è una cosa che proprio non va giù: perché i governanti non vengono selezionati direttamente alla Bocconi? Che indecenza, che sfrontatezza concedere a quei cafoni che non sono neanche invitati al Bilderberg la possibilità di dire la loro.

Mario Monti - 500

E così l’ex premier non eletto da nessuno, dopo aver commissariato la democrazia italiana, se la prende con quella britannica.

Facendo votare gli inglesi sulla Brexit, “Cameron ha abusato della democrazia”, dice Monti. Il professore è intervenuto al Consiglio per le Relazioni fra Italia e Stati Uniti (toh…) e ha difeso le regole della Ue che hanno consentito a milioni di persone di vivere “protetti dallo strapotere degli Stati nazione”. Che poi lo Stato nazione sarebbe, per il momento, l’istituzione depositaria della sovranità, ma sorvoliamo su simili dettagli. Il referendum inglese, Monti proprio non lo sopporta: “Non sono d’accordo con chi dice che questo referendum è una splendida forma di espressione democratica. Le dico di più. Sono contento che la nostra Costituzione, quella vigente e quella che forse verrà, non prevede la consultazione popolare per la ratifica dei Trattati internazionali”.

Il problema del voto inglese, a prescindere dal risultato, è che può dare agli europei la sensazione di poter decidere qualcosa: “Le conseguenze del voto, indipendentemente dall’esito, sono pesanti per l’Unione stessa. Non dobbiamo illuderci; se anche il Regno Unito votasse per restare, ormai c’è un precedente. Cosa succederebbe se altri Stati decidessero di intraprendere un cammino simile a quello britannico? Un qualche Paese dell’Est o altri. Che si dice loro? Siete piccoli, non potete chiedere queste cose?”. Quindi, in sostanza, il modello proposto da Monti è quello di un autoritarismo di mercato, in cui la principale preoccupazione dei politici deve essere quella di proteggere le istituzioni dal popolo. Ce n’eravamo già accorti, purtroppo.

Adriano Scianca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Inoltre, non richiede né percepisce contributi pubblici per l’editoria. Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
error

Segui Faro Network sui social