Padoan alla UE: “l’Italia ha speso miliardi e miliardi per i migranti”

“L’Europa deve scegliere da che parte stare. Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3% del Pil per far fronte all’emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri e che va rigettata. Ma così sarebbe l’inizio della fine”.

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Lo dice il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervistato da Repubblica. “Dal 2011 in poi l’Italia ha speso miliardi e miliardi per affrontare un’emergenza migranti che non era e non è un problema solo suo – aggiunge Padoan – ma dell’intera Unione. E nessuno finora ci ha riconosciuto questo impegno economico.

Qualche mese fa alla Turchia sono stati riconosciuti dall’Europa 3 miliardi proprio per far fronte a all’emergenza migranti. L’Italia ha speso più di tutti per questa emergenza e ha reso un servizio agli altri stati – continua il ministro dell’Economia – ha difeso un ‘bene pubblico’ comune. E’ un problema politico,  che riguarda il futuro del continente”. AGI

La spesa per affrontare l’emergenza immigrati nel 2015 è quasi triplicata, rispetto alla media 2011-2013, passando da 1,3 miliardi a 3,3 miliardi. Nello stesso periodo i contributi europei sono passati da 84,7 milioni a 120,2 milioni, con un aumento del 38,5%. I dati sono contenuti nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio del Mef. Rispetto allo scorso anno l’incremento stimato è del 26%.

Il governo vorrebbe che l’Europa considerasse queste spese come ‘extra’, e quindi chiede una flessibilità di pari importo, da poter utilizzare nella riduzione dell’Ires già dalla legge di stabilità 2016. Per il momento, tuttavia, questa tesi non sembra essere sostenuta da Bruxelles e, di conseguenza, la riduzione dell’imposta sulle società, che vale circa 3,5 mld, è prevista scattare dal 2017.

La ricostruzione puntuale della spesa impiegata per l’accoglienza dei migranti e il soccorso ”è complessa, data la pluralità degli attori coinvolti”. Nel 2015, si legge nel documento, le risorse necessarie ad affrontare le ”circostanze eccezionali” sono stimate in oltre 3,3 miliardi, di cui circa 3 miliardi per spese di natura corrente. Il differenziale tra la spesa sostenuta dall’Italia nel 2011-2012 e quella negli anni in cui si è manifestata l’emergenza umanitaria, al netto dei contributi Ue, è pari in termini cumulativi in circa 4 miliardi.

Il Mef (Ministero Economia e Finanze) avverte che se dovesse crescere il flusso di migranti ”si determinerebbe l’esigenza di reperire ulteriori fondi”. Nell’ipotesi di una crescita delle presenze nelle strutture di accoglienza nei prossimi due anni pari a quella rilevata tra il 2014 e 2015, la spesa ammonterebbe a poco meno di 4 miliardi nel 2016.

La quota più significante di spesa riguarda le strutture di accoglienza, che quest’anno dovrebbe assorbire il 53,6% delle risorse totali, con un aumento di 10,6 punti percentuali rispetto alla media 2011-2013. La spesa per i soccorsi in mare resta stabile, al 26,6% (era il 25,1% nel 2011-2013); mentre la spesa per sanità e istruzione è diminuita di 11,9 punti percentuali passando dal 31,9% al 20%.

Secondo le informazioni fornite dal Mef i minori hanno un costo medio di 45 euro al giorno, mentre le spesa procapite nelle strutture di accoglienza è pari a 32,5 euro al giorno, a cui si aggiungono i costi per i richiedenti asilo e rifugiati che ammontano a 35 euro giornalieri.

Nel 2014 sono sbarcate sulle coste italiane 170.000 persone, più del triplo rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo le presenze nei centri di accoglienza sono raddoppiate. I dati relativi ai primi nove mesi di quest’anno confermano ”un’analoga dimensione della crisi”, con oltre 136.000 migranti arrivati via mare. A settembre erano circa 77.000 i migranti nelle strutture di accoglienza governative e nelle strutture temporanee, cioè quasi il doppio delle presenze registrate a fine 2014 e oltre 10 volte il dato medio del periodo 2011-2012.

Il sistema di protezione per i rifugiati e richiedenti asilo copre più di 26.000 persone; mentre i minori non accompagnati hanno superato le 10.000 unità, ”ponendo un’enorme sfida” su diversi fronti come gli alloggi e la scuola. ”Si tratta di un afflusso epocale” che interessa l’intera Europa, si sottolinea nel dossier. ”L’attivazione e la gestione di un sistema di accoglienza, in grado di far fronte alla pressione registrata, ha comportato uno sforzo di bilancio rilevante”.

23 Ottobre 2016

http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2015/10/25/mef-spesa-per-immigrati-triplicata-mld_3ggyAgDTg6IFnqKadquPON.html

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