Tag Archives: Cassazione
Omissione di atti d’ufficio: quando il silenzio della P.A. è reato
REATI BIANCHI – IL FORMARSI DEL SILENZIO-RIFIUTO ALLA SCADENZA DEL TERMINE DI 30 GIORNI DALLA RICHIESTA. LE CONSEGUENZE NEI PRINCIPI SANCITI DALLA CORTE DI CASSAZIONE SEZ. VI SENTENZA N. 42610/2015.
Durata eccessiva dei processi: sì della Cassazione al risarcimento anche se il ricorso è collettivo
LEGGE PINTO – I PRINCIPI SANCITI DALLA SUPREMA CORTE NELLA SENTENZA PUBBLICATA IL 3 SETTEMBRE 2015 N. 17572. La legge 24 marzo 2001, n. 89, nota come legge Pinto, è la legge che consente di richiedere un’equa riparazione per il danno patrimoniale o non patrimoniale, subito per l’irragionevole durata di un processo.
Guida in stato di ebbrezza: novità dalla Cassazione sulla non punibilità
PARTICOLARE TENUITÀ DEL FATTO – LA SUPREMA CORTE RICONOSCE L’APPLICABILITÀ DELLA NUOVA FIGURA DEFLATTIVA AL REATO EX ART.186 DEL CODICE DELLA STRADA.
Cassazione: sì all’ICI sulle scuole paritarie
FISCALITÀ ENTI LOCALI – I principi sanciti dalla Suprema Corte nella sentenza del 8 luglio 2015 n. 14226. L’esenzione dall’ICI prevista dall’art.. 7, comma primo, lett. i), del d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 504, è subordinata alla compresenza di un requisito oggettivo, rappresentato dallo svolgimento esclusivo nell’immobile di attività di assistenza o di altre attività equiparate, e di un requisito soggettivo, costituito dal diretto svolgimento di tali attività da parte di un ente pubblico o privato che non abbia come oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.
Cassazione: matrimonio nullo se il partner è ‘bipolare’
La Corte di Cassazione ha depositato proprio in questi giorni una sentenza (la 16284/2014) relativa al caso in cui un matrimonio era stato dichiarato nullo perché la ex moglie era risultata affetta da bipolarismo di tipo I e per questo non in grado di fare scelte con “discrezione e giudizio”.
Cassazione: È reato utilizzare la foto di un altro per il proprio account
Nell’era dei social network e della comunicazione globale diventa sempre più semplice aprire pagine di profilo con foto, nickname e descrizioni. Non è raro però che per mantenere l’anonimato si utilizzino le foto di un’altra persona per associarla al proprio account. Ma questo può costituire reato.