Complimenti, presidente Napolitano! (ancora una volta)

       Sen. VITO CRIMI

Sen. VITO CRIMI

A distanza di un mese mi ritrovo ancora una volta a rivolgere pubblicamente i miei complimenti al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e ai media di regime che pendono dalle sue labbra.

Ce l’avete fatta. Ancora una volta – l’ennesima – siete riusciti a condurre in porto la vostra missione di insabbiamento e distrazione di massa: farci dimenticare la trentanovesima questione di fiducia di questa legislatura, votata al Senato sul Jobs Act (porcata che segue per intensità quella dello Sblocca Italia) nello stesso giorno in cui il Movimento 5 Stelle ufficializzava il disegno di legge sul Reddito di Cittadinanza. È la sintesi perfetta della vostra politica abusiva: il cappio al collo che strazia l’abbraccio collettivo.

In pieno scandalo Mafia Capitale, il Movimento 5Stelle ti ha chiesto di uscire con almeno una frasetta di circostanza, di vicinanza al Paese, ai cittadini, quelli onesti che si spaccano la schiena dalla mattina alla sera per pagare le tasse e si vedono radere al suolo amministrazioni pubbliche per spese pazze, tangenti, corruzione, mafia.

Avresti potuto denunciare il patto del Nazareno, uno scellerato atto di prostituzione perpetrato da un ex sindaco fiorentino travasato a presidente del consiglio senza passare dal voto dei cittadini (Renzi) e da un senatore decaduto perché condannato in via definitiva per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri (Berlusconi). Quest’ultimo già recordman di processi, imputato decine di volte e prescritto in fatti di corruzione giudiziaria, tangenti, finanziamenti illeciti e il cui partito è stato fondato da un altro ex senatore (Dell’Utri), oggi detenuto alla casa circondariale di Parma perché condannato in via definitiva a 7 anni di reclusione per concorso esterno – udite, udite – in associazione MAFIOSA, ritenuto dai giudici il tramite intermediario tra la mafia e Silvio Berlusconi.

Avresti potuto denunciare i regali elargiti dal governo Renzi e dal parlamento alla mafia: dall’abbassamento delle pene per il reato del voto di scambio politico-mafioso all’ultimo codicillo inserito nottetempo in un decreto di modifica del Codice delle Leggi Antimafia, che regala ampie praterie ai prestanomi esteri dei mafiosi.

Avresti potuto chiedere scusa ai cittadini italiani ed ammettere di aver tradito la loro fiducia con la distruzione dei nastri delle conversazioni intercettate fra te e l’ex Ministro dell’Interno Nicola Mancino, chiamato a testimoniare nel processo sulla trattativa Stato-Mafia. Avresti potuto dire tante, tante cose. Invece te ne sei uscito condannando la «PATOLOGIA EVERSIVA» dell’antipolitica.

Potevano i media di regime non rilanciare un’espressione tanto succulenta? No, che non potevano. Ecco dunque piovere prime pagine, aperture di telegiornali, commenti di politici e non,  analisi, approfondimenti, dibattiti. Su cosa? Sulla mafia che ha invaso la Capitale? No, sul Movimento 5Stelle,  reo di candidare incensurati e di restituire parte dei propri stipendi allo Stato.

Complimenti, Presidente. La precisione chirurgica dei tuoi moniti è materia che andrebbe insegnata nelle scuole di giornalismo e comunicazione.

  • «Colpire infiltrazioni e corruzione».
  • «Torbido affarismo e sistematica corruzione».
  • «Mai deve apparire dubbia la volontà di prevenire e colpire le infiltrazioni criminali».
  • «Colpiremo i corrotti. Ma l’anti-politica è una patologia eversiva».

NapolitanoUn invito a nozze per quella stampa asservita che ha annientato la coscienza critica di questo Paese. In un sol colpo siete riusciti a rendere più saporita e digeribile l’infiltrazione mafiosa dentro al Comune di Roma, non un comune qualsiasi, ma la Capitale, dove hanno sede tutti i Ministeri della Repubblica Italiana. Uno scatafascio squallido e imbarazzante, nel quale il Movimento 5 Stelle c’entra come i cavoli a merenda. Ecco, siete riusciti a farci mangiare i cavoli a merenda.

E, impresa ancor più ardua, siete riusciti ad oscurare la conferenza stampa nella quale Beppe Grillo lanciava la raccolta firme per il REFERENDUM SULL’EURO. È FORSE DI QUESTO CHE AVETE PAURA? Che i cittadini possano esprimersi liberamente su un tema cruciale – la permanenza nella moneta unica – dopo che glielo avete impedito per due decadi?

Ma il bello deve accora arrivare, vero, Presidente? La tua uscita di scena. Il grande Addio. La successione al trono. Immaginiamo la stiate preparando di gran lena. Già fioccano indiscrezioni, sussurri, anticipazioni. La rodata macchina del “gira una voce” si è messa in azione.

Ne avevamo già scritto. Presto l’unica domanda che 60 milioni di italiani sembreranno porsi sarà: «Chi sostituirà Napolitano quando si dimetterà?». E il Movimento 5Stelle? «Parteciperete alla scelta del nome?». Niente più pensieri osceni su come arrivare a fine mese, sulle prospettive della cassa integrazione, sul lavoro che non c’è. Ci sarà spazio – anzi, c’è già – soltanto per la successione al trono, come nelle migliori monarchie. Si ricomincia, dunque.

Si ricomincia da un anno e mezzo fa. Volete rinverdire i fasti d’inizio legislatura, quando anziché pensare ai problemi reali del paese, vi siete sollazzati con il TOTOPRESIDENTE.

Venghino siòri, venghino al Grande Circo… si accettano scommesse, qualche euro all’edicola e potrete fare la vostra puntata… Corriere o Repubblica, Il Fatto o La Stampa, Libero o Il Giornale… scegliete il vostro cavallo, conservate il biglietto… e a fine corsa, quando sarà eletto il nuovo presidente, se avrete puntato sul cavallo giusto potrete vincere un altro settennato di regime, inciuci e insabbiamento. Venghino, siori, venghino… la corsa sta per iniziare.

Caro Napolitano, mi rimane solo una domanda. Quale indecente, tremenda porcata cercherete di nascondere, e far passare all’ombra del clamore mediatico che si concentrerà sulla successione al tuo trono?

Cosa  accadrà di tanto vergognoso in quei giorni?

Fonte: lettera pubblicata dal Sen. Vito Crimi sulla sua pagina di Facebook.

Il contenuto di quest’articolo, pubblicato da Vito Crimi – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di FARO Network, che rimane autonoma e indipendente.

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