Carlo Sibilia (M5S): Equitalia, fuori i nomi.

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767 dirigenti di Equitalia sono illegali, così come le cartelle esattoriali che hanno firmato. Il M5S vuole che siano resi noti nomi perché i cittadini possano fare ricorso. Più del 50% delle cartelle che, negli ultimi anni anni, Equitalia ha notificato agli italiani, sono infatti nulle. Quando saranno resi noti i nomi dei 767 verranno pubblicati sul blog.

Intervento di Carlo Sibilia cittadino portavoce alla Camera dei deputati
“Se lo Stato si fa nemico dei cittadini diventa anti-Stato.
E questo accade purtroppo quando gli Enti pubblici contravvengono alle leggi o, ancor peggio, tentano maldestramente di aggirarle per ottenere risultati contrari alle regole, indebolendo così la fiducia della gente nelle istituzioni. Capita spesso che noi italiani, figli di questa Repubblica, anziché essere tutelati dal sistema normativo che regola i rapporti sociali, siamo vessati da meccanismi che rendono impossibile la vita.

E’ il caso del mostro chiamato Equitalia che massacra le famiglie e i piccoli imprenditori mettendoli in ginocchio e pretendendo anche laddove non potrebbe perché in carenza di diritto. Leggete questa storia e inorridite pure.

Per supplire alla mancanza di organico dirigenziale l’Agenzia delle Entrate, circa un anno e mezzo fa, nel chiuso dei propri uffici, ha “promosso” a dirigenti ben 767 (su un totale di 1.143: più della metà!) funzionari, senza averli sottoposti ad un concorso pubblico in dispregio della nostra Costituzione e alcuni senza averne i requisiti (“agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”, art. 97 Cost).
Subito è intervenuta la giustizia e grazie al Tar del Lazio e alla Commissione Tributaria di Messina quelle promozioni erano state bloccate con la conseguenza che gli avvisi fiscali di quei falsi dirigenti dovevano essere considerati nulli o addirittura inesistenti perché firmati da soggetti privi di potere.
Nulle o inesistenti anche le cartelle esattoriali di Equitalia  emesse a seguito del mancato pagamento dei primi.

Un vero e proprio terremoto finito lì… Magari! Ed invece no… perché in Italia sbagliare è umano, perseverare è della politica. E ancora di più – qui siamo alla farsa – di quella politica non legittimata dal consenso popolare.

L’allora Governo Monti (non votato da nessun italiano) , invece di chiedere scusa per l’errore, ha sfoderato l’arma più usata negli ultimi anni come panacea di ogni male: la sanatoria. In un decreto legge del 2012 ha concesso, retroattivamente, all’Agenzia delle Entrate il potere di attribuire, a proprio piacimento e in barba alla stessa Costituzione, incarichi dirigenziali ai propri funzionari (con contratti di lavoro a tempo determinato, la cui durata è fissata in relazione al tempo necessario per la copertura del posto vacante tramite concorso). Insomma, in attesa di una maxi-selezione pubblica tutte le nomine dovevano ritenersi valide.

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Apriti cielo! Si è scatenato il putiferio e la questione è finita al Consiglio di Stato che ha rinviato la legge di sanatoria in odore d’incostituzionalità alla Corte Costituzionale, che si è espressa qualche giorno fa
(C. Cost. sent. n. 37/15 del 17.03.2015)… Indovinate come?
Quella legge del 2012 è incostituzionale e, dunque, le nominefasulle” dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate, portati al ruolo di dirigenti senza un pubblico concorso, sono nulle. Nulli anche gli atti fiscali da questi firmati e notificati ai contribuenti. Nulle pure le cartelle esattoriali emesse da Equitalia sulla scorta di tali accertamenti.

E pensare che la durata di quegli incarichi, che doveva essere a termine, cioè era legata al tempo necessario a indire il maxi-concorso, era stata prolungata e anche le proroghe contenute nei vari provvedimenti del Governo sono state dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale. I giudici hanno finalmente messo la parola fine a un pasticcio italiota.

Ma quegli accertamenti sottoscritti da quei funzionari-dirigenti che fine fanno?
Essendo state dichiarate nulle ben 767 nomine su circa 1.143 dirigenti di ruolo, più del 50% delle cartelle che, in tutti questi anni, Equitalia ha notificato agli italiani, sono nulle!
O, secondo un’interpretazione ancora più restrittiva, del tutto inesistenti perché firmate da soggetti che non avevano il potere di farlo.

Le conseguenze? Chi non ha ancora pagato potrà fare ricorso al giudice per ottenere l’annullamento della richiesta di pagamento. Lo potrà fare anche chi ha chiesto o ha già avviato una rateazione e anche se i termini per impugnare sono scaduti.

Ma come si fa a sapere se un atto è stato firmato da un falso dirigente?
L’elenco dei 767 non è mai stato diffuso ufficialmente. Il contribuente potrebbe depositare un’istanza di accesso agli atti amministrativi e chiedere una verifica della documentazione inerente alla carriera del dirigente firmatario.

Il Movimento 5 Stelle ritiene che Equitalia, che è una spa illegale che si porta a casa soldi dei contribuenti in concessione pubblica, debba pubblicare i nomi e debba procedere alla restituzione del mal tolto.
I cittadini che hanno pagato sulla base di un atto fiscale nullo o addirittura inesistente, devono poter recuperare le somme senza aggravio per loro e, quindi, senza iniziare un procedimento oneroso come un ricorso.

Ristabiliamo il diritto nel nostro Paese. #Equitaliafuoriinomi!

On. Carlo Sibilia (M5S)

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