Brunetta: commissione parlamentare su gravissimi illeciti tra MEF e Morgan Stanley.

Brunetta chiede commissione parlamentare sugli incredibili rapporti illeciti tra il Ministero delle Finanze e le “20 banche sorelle”; sul regalo di 2,6 miliardi a Morgan Stanley; sui 160 miliardi tolti all’Italia con i derivati ecc.

Consultazioni del presidente incaricato di formare il governo - Dichiarazioni del PDL

Dice Brunetta nel video: «Perché molti direttori generali e del tesoro e molti ministri sono finiti a fare i banchieri con quelle stesse banche con le quali avevano stipulato contratti, come Mario Draghi, Domenico Siniscalco, Linda Lanzillotta, Giuliano Amato, Vittorio Grilli?»

E per quale mai motivo al mondo l’Avvocatura dello Stato che, in Fratello Clima chetati, definisco popolata di numerosi massoni pedofilo satanici, ha voluto arrecare all’Italia il gravissimo danno di non costituirsi parte civile nel processo di Trani in relazione, tra l’altro, ai 2,6 miliardi di euro regalati illecitamente – dice il PM – dal governo a Morgan Stanley?

Un contesto in cui i 2.6 miliardi di euro regalati da Monti a Morgan Stanley sono solo uno stuzzichino.

Con quale causale il Tesoro ha pagato ‘sull’unghia’ questi 2,6 miliardi? Nessuna. Un regalo e basta, così come tanti altri che si succedono a favore delle ‘20 sorelle’: le banche che fanno di noi quello che vogliono. Questo nel mentre il Ministero delle Finanze non paga nessuno (ai miei clienti, in particolare, ad esempio, non paga, unitamente al Ministero della Giustizia, 2.000 sentenze pronunziate a decorrere dal 2007 in poi).

In pratica quegli stessi governi che hanno reso legittimo l’annientamento dei cittadini per tasse regalano miliardi alle banche. Miliardi che, se ci si riferisce alle 5 leggi regala soldi alle banche ed al signoraggio, sono addirittura migliaia.

Regalo di 2,6 miliardi ‘pagati sull’unghia’, dice Brunetta, che Monti aveva infilato nel ‘salva Italia’, sempre come emerge dal processo di Trani, perché si tratta di cose di cui non è al corrente nessuno, salvo i ministri delle finanze e gli altri dirigenti.

Processo di Trani di cui la stampa italiana, grandissima simpatizzante delle banche, non parla mai, se non per deridere i magistrati.

10.3.2015 – Alfonso Luigi Marra

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