Meloni a Libero: «Raccolgo firme per fermare le stragi: l’integralismo deve diventare reato»

La proposta di legge contro «l’integralismo islamico» sarà depositata «nel giro di qualche giorno». Seguirà una «raccolta di firme», attraverso la quale i cittadini saranno coinvolti per «chiedere alla Camera di calendarizzare a settembre» il dispositivo, approvarlo quanto prima, senza perdere tempo.

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Fratelli d’Italia sembra aver preso molto sul serio il problema dei terroristi di casa nostra e dei tanti aspiranti tali, al punto che il presidente Giorgia Meloni muove per garantire «la sicurezza dei cittadini» prosciugando «quell’humus fatto di fondamentalismo, illegalità e abusivismo» dentro al quale prosperano gli aspiranti jihadisti.

Onorevole, l’Ue calcola che sono almeno 5000 gli europei diventati fondamentalisti in Continente, poi partiti per combattere e organizzare attentati… «Un dato sconvolgente. E l’ultimo attentato di Dacca in Bangladesh dimostra che non c’entrano origini, povertà, ignoranza…».

Anzi, gli attentatori erano ricchi, avevano studiato, viaggiato, si muovevano per il mondo. «Ed è giusto, infatti, che il Parlamento europeo intervenga su scala continentale, visto che grazie ai Trattati di Schengen e alla libera circolazione, i terroristi si possono muovere liberamente tra gli Stati e servirà un un grande coordinamento. Si ricorda gli attentati in Francia, gli scali in Grecia, la fuga del terrorista in Belgio?».

Moltì attentati sono stati preparati attraverso l’uso della Rete. «E anche di quello deve occuparsi, come mi pare stia cominciando a fare con la relazione della tedesca Monika Hohlmeier, del Ppe, la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari intemi dell’europarlamento. Internet è di per sé un fenomeno sovranazionale, globale, troppi traffici passano di lì».

L’Italia ha cominciato a legiferare contro il terrorismo islamico qualche anno fa. Non bastano le leggi attuali? «Abbiamo fatto una ricognizione, ho la fortuna di poter contare su Ignazio La Russa. Nel 2015 sono stati messi fuorilegge i foreign fighters, si è cominciata questa lotta alle radici del terrore, quelle che partono dalla nostra terra, nei garage trasformati in moschee, nei quartieri…».

Beh, non si può impedire ad un musulmano di professare la sua religione. «Assolutamente. Mai abbiamo pensato a una cosa simile. Noi di Fdi, poi, siamo contrarissimi a ogni ipotesi di reato di opinione».

La libertà di culto è prevista dalla Costituzione. «Ciascuno infatti ha il diritto di professare la sua religione e, infatti, lo Stato garantisce a tutti di farlo, senza discriminare i musulmani, che pure venerano un Dio guerriero, che girava con la spada e non con il ramo di palma…».

Contro le moschee abusive avete già presentato una proposta, no? «Già, una legge che garantisce libertà di culto e, allo stesso tempo, sicurezza. Prevede cose semplici, di buonsenso: si chiudano le moschee fai-da-te, che si preghi in italiano, che ci sia un albo degli imam…».

Se aprono le moschee nei garage, non è perché ce ne sono poche, non bastano? «Questo è falso. Lo sa che a Roma ci sono 14 moschee legali, cioè una per ogni Municipio? Se ne aprono altre è per sfuggire ai controlli o per fare altro, piuttosto che per spazio».

È lì dentro che, spesso, si trovano gli imam che incitano alla jihad o giustificano gli attentati. «Lei sa che il Corano è un testo estremamente complesso, che parla della sottomissione di Costantinopoli e Roma, e ciascuno, in assenza di un albo degli imam, può improvvisarsi tale e rivendicare di essere interprete autentico della scrittura, facendo danni enormi, convincendo persone a compiere stragi……

E qui entra in scena la nuova proposta contro il “fondamentalismo islamico”, giusto? «Chiediamo che si punisca con una pena che va dai 4 ai 6 anni chi promuove consenso o sostegno rispetto ad atti che possono mettere a rischio la pubblica incolumità».

Quindi sarà un reato giustificare attentati in nome della “guerra santa”, sostenere che fa bene chi lapida, calpesta i diritti delle donne, degli omosessuali… «Deve essere chiaro che è vietato favorire, in qualsiasi forma, azioni che possano mettere in pericolo la sicurezza: non si può banalmente sostenere che è giusto uccidere gli infedeli e chi lo fa va in paradiso… Poi puniremo con pene da 3 a 5 anni chi finanzia l’apertura di questi luoghi, dove si giustificano atti terroristi, si crea quell’humus dove sono cresciuti i jihadisti. Bisogna vietare che Stati apertamente fondamentalisti siano finanziatori di moschee o, peggio, moschee abusive…».

È successo anche questo? «L’ambasciatore d’Arabia Saudita siede nel consiglio di amministrazione della moschea di Roma».

L’intervista di PAOLO EMILIO RUSSO

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