PRIMA PARTE – Il cancro della tiroide rappresenta il 5% di tutte le neoplasie ed é il più frequente dei tumori endocrini. Un dato statistico prevede che nel 2025 sarà il secondo cancro più diffuso in Italia.
A fronte dell’aumento d’incidenza non vi sarà comunque un aumento di mortalità da qui a 40 anni.

Per quanto riguarda il sesso vi sono alcuni aspetti da ricordare: tra radiazioni ionizzanti e k tiroideo quello femminile è più colpito con un rapporto di 3 a 1, ma l’età è nettamente in caduta libera dai precedenti 45/50 a 25 /35; nelle età avanzate persiste solo il carcinoma anaplastico caratterizzato da crescita veloce ed alta mortalità.

Fattori di rischio:

a) radiazioni ionizzanti: la loro presenza ed il rischio di ammalarsi di tale patologia è ben noto dagli anni 50 in seguito alla bomba sul Giappone, il cui periodo di latenza si è dimostrato di 3-7 anni. In seguito vi è stato l’incidente di Chernobyl che ha confermato l’associazione fra radiazioni ionizzanti e k tiroideo.

b) familiarità: oltre al già noto carcinoma midollare (forma familiare genetica) vi è stretta familiarità ed associazione con poliposi intestinale del colon e tumori renali.

c) carenza iodica): netta correlazione tra depauperamento dello iodio e k tiroideo follicolare.

d) obesità, dieta ipercalorica ed iperproteica, sono indici di predisposizione mentre il fumo con la liberazione del tiocianato agisce come fattore proliferante.

e) il vanadio ed il radon sviluppati da fenomeni vulcanici alterano geneticamente il gene rete inducono la proliferazione del cancro.

Dott. Pietro Lanzetta