La febbre: consigli utili in attesa del pediatra

FEBBRE BIMBO 200  Che cos’è? Per febbre s’intende una temperatura rettale > 38° o ascellare > 37.2°C. Rappresenta la causa di maggior consultazione dal pediatra curante e di ricorso al Pronto Soccorso (circa 20-30% degli accessi). La febbre è il sintomo di una patologia le cui cause devono essere identificate. Non rappresenta quindi una malattia ma piuttosto una reazione di difesa naturale dell’organismo con stimolazione delle difese immunitarie.

Per iperpiressia s’intende una rara evenienza, conseguente ad una alterazione del centro della termoregolazione, dove la temperatura è maggiore di 41.6° C. Le cause principali della febbre sono le infezioni da virus e batteri. Più raramente è il sintomo di numerose altre malattie.

Come si misura

La temperatura corporea normale misurata sotto braccio (esterna o ascellare) varia dai 36,5 ai 37,2° C.
La temperatura misurata nel retto ( o interna) è più alta di 0.5° C circa. Pertanto quando si misura la temperatura nel retto (misurazione particolarmente indicata per i lattanti e per i bambini piccoli) va tolto mezzo grado per avere l’equivalente della temperatura esterna.

Per misurare la temperatura corporea del bambino è necessario un termometro appropriato.
Vi sono 4 tipi di termometro:

  • A mercurio (i normali termometri che tutti abbiamo usato da bambini, con il bulbo a mercurio), per la misurazione ascellare o rettale: preferibili.
  • Elettronici per la misurazione sotto braccio o nel retto, a volte sono meno precisi ma complessivamente non vanno male.
  • Elettronici per la misurazione nell’orecchio (misurano la temperatura interna e a volte la convertono automaticamente sul display dello strumento in temperatura esterna – chi possiede questi termometri legga nelle istruzioni). Sono rapidi e facili da usare e si fanno apprezzare per questo motivo anche se a volte forse non sono estremamente precisi. Si ovvia all’eventuale imprecisione con la possibilità di procedere a più misurazioni in un breve lasso di tempo.
  • Elettronici per la misurazione della temperatura nella regione frontale. Rapidi e facili da usare, si può ripetere quanto appena detto più sopra. Sono di due tipi: uno misura la temperatura sfruttando il calore che viene condotto in zona frontale da una arteria. Va appoggiato sulla pelle nel punto in cui passa l’arteria. E’ rapido ma può a volte sbagliare di 2-3 decimi di grado.

Come dare sollievo al bambino

– Farlo bere a sufficienza per evitare la disidratazione;
– non forzarlo a mangiare se non ha voglia;
– non costringerlo a letto se si sente in forze;
– vestire il bambino con abiti leggeri (in questo modo lo si aiuterà disperdere il calore in eccesso e a diminuire il disagio);
– non è consigliabile effettuare spugnature sul corpo con acqua, per ridurre la temperatura, in quanto possono creare disagio e, talvolta, vasocostrizione e brivido. Il tradizionale utilizzo della borsa di ghiaccio sulla testa non comporta alcun beneficio.

I farmaci antipiretici

Gli antipiretici possono essere somministrati per ridurre lo stato di malessere del bambino. Tuttavia va sottolineato che non modificano il decorso della malattia alla base della febbre e che non prevengono le convulsioni febbrili.
Abitualmente vengono utilizzati due prodotti antipiretici: il paracetamolo e l’ibuprofene.

La via di somministrazione preferibile è quella orale; la somministrazione per via rettale, da preferirsi solo in caso di vomito, comporta un assorbimento variabile (espulsione supposta, presenza di feci in ampolla rettale) inoltre la supposta non deve mai essere divisa perché il farmaco non è distribuito in modo omogeneo.

Entrambi i farmaci utilizzati nella febbre, possono dare, se usati in modo inappropriato, effetti tossici acuti da sovradosaggio. E’ sconsigliato l’uso alternato o combinato dei due farmaci per un maggior rischio di effetti collaterali.

Quando consultare il pediatra

La prima importante valutazione deve essere eseguita dal genitore che, conoscendo bene il proprio bambino, è in grado di riconoscere possibili “segni di allarme“.

Ci sono tuttavia alcune condizioni che rendono indispensabile la consulenza pediatrica:
– età inferiore ai 6 mesi,
– aspetto sofferente, sonnolenza, irritabilità, pianto flebile,
– cefalea intensa,
– temperatura oltre i 40°C,
– difficoltà respiratoria,
– convulsioni,
– bambino affetto da malattia cronica (cardiopatie, diabete, deficit immunitari, etc.),
– associazione ad altri sintomi (vomito, diarrea, eruzione cutanea, etc.),
– febbre che persiste oltre le 48 ore.

Dott.ssa Federica Santaniello

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