I Disordini Temporo mandibolari
Il termine disordini temporo-mandibolari (DTM) racchiude una varietà di situazioni che coinvolgono i muscoli della masticazione e l’articolazione temporomandibolare (ATM), nonché le componenti tissutali limitrofe.
Il sintomo più frequente associato ai TDM è il dolore localizzato ai muscoli della masticazione, alla zona preauricolare, e/o alle articolazioni temporomandibolari (ATM) e può essere dovuto a trauma (al viso), artrite infiammatoria o degenerativa o al fatto che la mandibola viòene spinta fuori posizione quando il paziente mastica o deglutisce. A volte, i muscoli della masticazione, attorno all’articolazione temporomandibolare possono andare incontro a spasmo, causando dolori alla testa ed al collo e difficoltà di apertura della bocca. I pazienti possono avere anche un apertura limitata o asimmetrica della bocca e rumori articolari che vengono descritti come cliks, crepitii o schiocchi articolari.
Come in altre patologie, la conoscenza del decorso naturale della malattia è necessario per guidare la terapia. Molti sintomi si risolvono con il passare del tempo ma in una percentuale non trascurabile di casi può passare un anno o più.
La terapia dovrebbe essere rivolta alla:
1. riduzione del dolore
2. miglioramento della limitazione funzionale
3. rallentamento della progressione della malattia
La terapia conservativa è la più indicata nella terapia dei DTM. Questa può includere cambiamenti di abitudini, medicamenti orali per il dolore, iniezioni antinfiammatorie ed apparecchi intraorali rimovibili. La chirurgia è riservata a quei casi che non subiscono miglioramenti con la terapia conservativa.
I disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (DTM) richiedono un approccio multidisciplinare.
Come molti altri disturbi muscoloscheletrici, i segni ed i sintomi dei DTM possono essere transienti ed autolimitanti. Per questo una terapia conservativa è da prediligere mentre terapie invasive, di ricostruzione occlusale o di chirurgia sono da scongiurare.
Il team che si occupa dei DTM è costituito dall’ortodontista, dal fisioterapista e dallo psichiatra. Ciascuna di queste figure deve avere una preparazione specifica nel campo della gnatologia, in quanto i DTM costituiscono delle alterazioni molto peculiari che richiedono un approccio specialistico.
Nei casi più difficili, solo il lavoro di equipe può portare a dei buoni risultati. Le diverse placche:
- placca di Michigan o di stabilizzazione o di svincolo o di rialssamento, sono tutti sinonimi di una placca che fornisce stabilità alle ATM, protezione ai denti, redistribuzione delle forze occlusali, rialssamento dei muscoli elevatori della mandibola e riduzione del bruxismo.
- placca a riposizionamento anteriore; usata per alleviare il dolore ed i rumori articolari nei casi di incoordinazione condilo-meniscale con riduzione. Comporta molti rischi in più rispetto alla placca di Michigan ed i suoi risultati sono molto discutibili, soprattutto a lungo termine, per cui va usata solo in casi selezionati ed in mani esperte.
- placca Hawley bite plane; da usarsi nelle disfunzioni a carettere muscolare, per il rischio di aumento di carico per l’articolazione. E’ ottima per il rilassamento muscolare e va usata solamente per periodi brevi.
Dott. Pentangelo Giovanni – Odontoiatra
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