Iannuzzi (Pd) ricorda l’assassinio dello Statista Aldo Moro
Il 16 marzo 1978 in via Fani la belva assassina e terroristica delle Brigate Rosse rapì Aldo Moro, Presidente della Democrazia cristiana e trucidò con inaudita ferocia i cinque Uomini della scorta: il Maresciallo Oreste Leonardi, il Carabiniere Domenico Ricci, gli Agenti di Polizia Francesco Zizzi, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino.
Successivamente i terroristi assassinarono Moro, abbandonando il Suo Corpo, il 9 maggio, in via Caetani. Aldo Moro è una delle Figure più alte ed esemplari della Democrazia italiana, uno Statista ed un Politico di eccezionale valore, di profonda cultura, dalle raffinate intuizioni e con un limpido senso dello Stato e delle Istituzioni.
Un Politico che ha saputo concepire e dirigere con coraggio e coerenza passaggi ed evoluzioni decisive della nostra storia repubblicana, aprendo il Governo del Paese a vaste masse popolari e dando il segno di un Mezzogiorno colto e lungimirante, capace di indirizzare e guidare l’intero Paese.
Ci ha insegnato che la politica è servizio al bene comune, è rispetto per tutti, è dialogo e confronto paziente, è ascolto di tutte le ragioni, soprattutto nei confronti dei più deboli e dei più fragili, nello stesso tempo è mitezza di toni e di comportamenti unita sempre all’intransigente fermezza di principi e di valori.
Tino Iannuzzi
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