Anatocismo e Usura bancaria

USURA 200La stragrande maggioranza dei rapporti bancari, in Italia, risulta “viziata” dall’applicazione di condizioni anti-normative, circa l’85% delle linee di credito poste in essere (mutui, leasing, prestiti personali, factoring, conti correnti,  c/anticipi, carte di credito revolving, finanziamenti, derivati, cessioni del V e finanche le cartelle esattoriali rateizzate!), presentano condizioni di anatocismo/usura, dato che, si traduce in svariate migliaia di euro che le banche devono restituire ai propri clienti perché impropriamente addebitati.

L’Anatocismo si verifica quando a fronte della concessione di un credito, sulle rate da pagare (calcolo degli interessi con il metodo alla “francese”), viene calcolata una piccola percentuale non dovuta che si ripropone a cascata sulle restanti rate da pagare. L’articolo 1283 definisce espressamente il divieto di anatocismo, difatti, contro tale pratica illecita si sono pronunciate diverse sentenze, tra le quali: Sentenza n. 113 Tribunale di Bari (sez.Rutigliano) 29/10/2008; Sentenza n. 119 Tribunale di Larino 03/05/2012; che danno torto agli istituti di credito e obbligano alla restituzione del maltolto.

Per ciò che concerne l’Usura invece, in tal caso l’istituto erogatore del credito, sia esso banca o istituto di credito specializzato, applica un tasso di interesse ritenuto “oltre soglia” rispetto ai tassi di riferimento che la banca d’Italia pubblica trimestralmente. L’art. 1815, comma 2, c.c., si esprime contro tale pratica, infatti “Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi” ; A tal riguardo ci sono oramai sentenze di ogni tribunale civile, alle quali si aggiungono sentenze della Tribunale Penale una delle quali è la Sentenza n. 12028/10, e Sentenze di Cassazione come la 350 del 01/2013.

Data la richiesta asfissiante delle banche con tassi di interessi eccessivi, dell’improvvisa e brutale rientro negli affidamenti bancari su conti correnti, finanche al pignoramento dei beni acquistati grazie alla concessione del credito, da qualche anno a questa parte, sopratutto ad opera della crisi galoppante, gli imprenditori piccoli e grandi, stanno prendendo coscienza di questa problematica. Infatti è in crescita il numero di cause pendenti presso i tribunali d’Italia e tra questi anche quelli di Nocera inferiore e Salerno. Oltre al tribunale civile, e penale in alcuni casi si ricorre anche al giudice di pace, io stesso sono stato nominato come CTU in una causa di usura che vede colpito un pensionato! Negli ultimi 3 anni solo le sentenze civili che vedono soccombere le banche, lette personalmente dal sottoscritto, ammontano a 127!

Tra i diversi casi a me sottoposti, di rapporti vessatori, intercorsi con istituti di credito, tra i più eclatanti figura quello di un imprenditore edile il quale dal 1999 al 2010 ha subito circa 99.000,00 euro di interessi USURARI non dovuti sul proprio rapporto di conto corrente, acceso preso una famosa banca Italiana, questo trattamento iniquo lo ha portato sull’orlo della bancarotta. Un altro caso è quello di un medio imprenditore della zona dell’Agro-nocerino, il quale dal 2000 al 2013, a fronte di un affidamento bancario di 200.000,00 euro presso una nota banca, nell’arco di 13 anni ha pagato ingiustamente interessi per un importo di euro 264.660,44!

Ma il caso più assurdo, riguarda una nota società della provincia di Salerno, la quale nei diversi rapporti intercorsi con le banche dal 1997 ad oggi, ha subito addebiti ritenuti oltre soglia e quindi usurai, per un importo pari ad € 740.332,33 in seguito a tale trattamento, la sopracitata società è stata sottoposta alla gestione di un curatore, presso la sezione fallimentare del tribunale di Nocera Inferiore! Poi ci sono casi di persone le quali essendo in difficoltà con le rate del mutuo, e vedendosi rifiutare la richiesta di sospensione temporanea dello stesso, si vedono sottoporre a pignoramento la propria casa, sulla base di rapporti di credito macchiati dall’applicazione di tassi di interesse ultralegali.

La speranza è che lo Stato faccia qualcosa di concreto per fermare questa ingiustizia e si regolamenti il rapporto tra banche e imprese/cittadini, e che sia posta sopratutto maggiore tutela a quest’ultima categoria, cosi come avviene in altri stati europei. In tutto ciò sicuramente un ruolo importante possono svolgerlo i mezzi di informazione e di comunicazione, i quali possono sollevare il problema in maniera da far prendere coscienza che la crisi si risolve anche e soprattutto tutelando i cittadini.

Dott. Mirko Apa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Inoltre, non richiede né percepisce contributi pubblici per l’editoria. Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.