Veltroni, Berlusconi e le promesse da marinaio della politica

SE VELTRONI E BERLUSCONI, AVESSERO MANTENUTO LE PROMESSE ELETTORALI FATTE NEL 2008, OGGI LA POLITICA COSTEREBBE IL 75% IN MENO.

VELTRONI _ BERLU

VELTRONI (PD) prometteva: «Bisogna unificare le retribuzioni dei nostri politici a quelle dei loro colleghi europei»

Abbassare i costi della politica, partendo dalle retribuzioni dei parlamentari. Walter Veltroni lo diceva durante il comizio a Novara – una delle tappe del suo tour in giro per l’Italia nel mese di marzo 2008 – in qualità di candidato premier alle elezioni politiche del 13 e del 14 aprile. Veltroni la chiamò “una vergogna tutta italiana”. Veltroni denunciò, infatti, la sproporzione tra i trattamenti economici dei politici italiani rispetto ai loro colleghi europei.

Veltroni diceva: «Non possiamo più stare in un Paese con gli stipendi più bassi e le retribuzioni dei parlamentari più alte del resto d’Europa. Dobbiamo unificare le retribuzioni dei parlamentari agli altri Paesi europei”.

Veltroni aveva ragione. Infatti, calcolando la media dei vari stipendi, riferiti solo ai paesi occidentali, cioè prima dell’ingresso nell’Ue dei paesi dell’Est, risulta che i parlamentari italiani percepiscono circa il 50 per cento in più dei colleghi europei. Se invece la media si calcola su tutti gli stati membri di oggi, lo stipendio degli italiani risulta più alto di quasi 2 terzi.

MA TRA IL DIRE E IL FARE…..

Se Veltroni non si fosse limitato a fare solo demagogia politica da campagna elettorale, e avesse sfidato l’intero parlamento in questa battaglia, oggettivamente necessaria e urgente, la spesa degli stipendi oggi sarebbe dimezzata. E considerati i primati negativi dell’Italia (alcuni dei quali sottolineati dallo stesso Veltroni) prodotti dalla politica di turno poco accorta, tanto per usare un eufemismo, la domanda è d’obbligo: ma i nostri signori parlamentari, per quali meriti particolari devono costare più del doppio dei loro colleghi europei? E’ immorale!!!

Soprattutto se si considera la povertà diffusa rilevata di anno in anno dall’Istat. Inoltre, poiché gli stipendi dei consiglieri regionali sono di massima rapportati a quelli dei parlamentari, se Veltroni avesse “dato fuoco” alle sue convinzioni denunciate in campagna elettorale, il risparmio di denaro pubblico si sarebbe esteso anche alle regioni.

Berlusconi, invece, prometteva: “Dimezziamo i politici”.

Se Veltroni prometteva di unificare le retribuzioni dei nostri politici a quelle dei loro colleghi europei, dall’altro fronte della barricata, Berlusconi evidenziava un altro dispendio di risorse: l’Italia vanta anche il primato negativo del maggior numero di parlamentari. E così, forse per emulare il collega Veltroni nella propaganda politica basata solo sulle enunciazioni, lanciava ai quattro venti la sua proposta: “Dimezziamo i politici”. Ma considerato che la competizione elettorale la vinse Berlusconi, non si capisce come mai da Presidente del Consiglio non abbia poi attuato la sua proposta. Evidentemente Berlusconi non ha mai avuto l’intenzione di voler veramente dimezzare i parlamentari.

Purtroppo per i cittadini, stando ai risultati, parlamentari e governanti di turno non sembrano affatto propensi ad uniformare la spesa politica al resto d’Europa. Intanto, anche se da fronti opposti, se Veltroni e Berlusconi avessero veramente attuato le loro proposte elettorali, oggi avremmo una spesa della politica inferiore del 75%.

ENZO MELLANO

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