LA VERITA’ INTERVISTA IL VICE PREMIER DI MAIO: ”LO SCANDALO CSM E’ LA P2 DEL PD”

Il ministro del Lavoro, nonché vicepremier e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, in una intervista a “La Verità “parla di ‘toghe sporche”. “Sconcertante.

LA VERITA' INTERVISTA IL VICE PREMIER

Sto leggendo come tutti le intercettazioni telefoniche e vengono i brividi. Quando queste vicende toccano i politici, ci arrabbiamo ma ormai non ci meravigliamo più. Quando invece si vengono a sapere certe dinamiche interne al Csm c’è da rabbrividire”. Non che nella vicenda i politici non abbiano dato il loro contributo. “Infatti, anche stavolta il peggio a quanto si legge lo ha dato il Pd. Se tutto sarà confermato siamo alla P2 del Pd”.

“Si’ – continua – chi scende in politica deve sapere che i poteri dello Stato sono divisi. Sentire di intercettazioni in cui insieme ad alcuni esponenti della magistratura qualcuno sembra provare a scegliere il capo della Procura che lo indaga su Consip è raccapricciante”. Anche perché quell’inchiesta Consip riguarda proprio il politico (Luca Lotti) che stava tramando… “Quello è il tema. A questo punto penso sia necessaria la riforma della giustizia”.

Bisogna partire – spiega il ministro – dall’assunto che se un magistrato scende in politica poi non può più tornare indietro. Poi bisogna agire sui tempi della giustizia. L’obiettivo è dimezzarli. E su questo tema siamo pronti perché il ministro della Giustizia Bonafede ci sta lavorando”. E il Csm, lo si abolisce? “No, si modificano i meccanismi elettorali. Ne discuteranno il presidente del Consiglio e il ministro. Serve un segnale forte pure sul conflitto d’interessi”. Quelli che per anni hanno criticato Berlusconi per il conflitto d’interessi, poi sono quelli che, avendo un conflitto d’interessi, sono finiti in un’inchiesta e hanno provato a sabotarla. E’ venuto il momento di fare quella legge, che è nel contratto di governo. Per noi è una priorità”. 

Nel contratto di governo c’erano anche i minibot. “La priorità è pagare le aziende che hanno crediti con la pubblica amministrazione. Che lo strumento poi si chiami minibot o minimario o minicomevoletevoi, non importa. Il Mef non può dirci solo di no”. La lettera di risposta del governo italiano alla Commissione si fa attendere. Forse Conte e Tria sono troppo morbidi con Bruxelles. “La direzione di un governo dipende dalla maggioranza parlamentare. Saranno le forze politiche a dare la linea sulla procedura d’infrazione. Nella risoluzione che presenteremo in aula questa settimana chiederemo di evitare la procedura ma senza tagli ai servizi, facendo valere le ragioni della seconda forza manifatturiere d’Europa. E senza seguire le ricette sbagliate dell’Europa”. Commissari europei.

Che tipo di profilo immagina Di Maio? “Le competenze tecniche sono importanti ma non bastano. Anzi Bruxelles ha sofferto di tecnocentrismo. Per quello siamo arrivati alla Fornero, a Renzi che barattava la flessibilità con l’apertura dei porti…”. Quindi ci vuole un commissario politico. “Ci vogliono cuore e testa. Competenze tecniche e passione politica. Bisogna mandare lassù qualcuno che non dimentichi le sofferenze degli italiani”. Qual è il commissario ‘pesante’ che vorrebbe… “Quelli economici e finanziari sono importantissimi. Ma in alternativa c’è anche quello della concorrenza che potrebbe essere uno snodo cruciale per guardare tutti i dossier”. 

In questo momento pesa non avere un ministro per gli Affari europei. “Secondo me va nominato il prima possibile, la casella va riempita. Ma questo non influenza la trattativa. Perché la trattativa deve portarla avanti tutto il governo. Dobbiamo andare a quei tavoli consapevoli che l’Italia può chiedere molto di più”. Nei retroscena in questi giorni gli è stata attribuita questa frase: ‘La Lega ha vinto le elezioni, la prossima manovra finanziaria tocca a lei’. “Mai detto. Il governo è responsabile nel suo complesso. Faremo come sempre un lavoro di squadra. Però e vero che la Lega ha vinto le europee e sono certo si assumerà le sue responsabilità”.

La riduzione delle tasse per il ministro Di Maio è la priorità assoluta.

“Abbiamo tanti imprenditori che chiedono l’abbassamento del cuneo fiscale, tante famiglie che non ne possono più degli oneri fissi sulle bollette elettriche. E’ naturale che la riduzione delle tasse sia una priorità”. Ma tutte queste cose non c’entrano con la tassa piatta (cosiddetta flat tax)… “Ridurre le tasse per me significa mettere più soldi nelle tasche dei cittadini. Che poi tu gli abbassi una o l’altra tassa l’importante è che gli italiani abbiano più denaro a disposizione”. Tutto però non si può fare. “A me piacerebbe ridurre il cuneo fiscale per le imprese, perché quello libera lavoro. E presto presenteremo un provvedimento sull’energia per abbassare oneri fissi nelle bollette elettriche“. Non è che poi per trovare i soldi aumenta l’Iva? “Assolutamente no. Non si abbassano le tasse aumentando altre tasse. E neppure facendo i condoni”, ha concluso Di Maio.

Redazione Milano – 18 giugno 2019

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